Com’è nata Ti odierei ma non posso

4 Lug , 2016 Album Mondi,News,Storie

Com’è nata Ti odierei ma non posso

“Ti odierei, ma non posso” è la quarta canzone composta dal DUO Amos e Miriam per l’album “MONDI”.

«Era la sera del 18 agosto. In occasione della settimana di vacanze del Ferragosto Amos era qui già da qualche giorno… avevamo lavorato duramente in vista della realizzazione dell’album e una volta congedatici per andare a letto, poco prima di coricarmi, mi venne in mente una melodia con delle parole, che poi hanno dato vita alla parte iniziale di “Ti odierei ma non posso“. Per non dimenticarla, la registrai come sempre nel mio smartphone, ma doveva passare ancora molto tempo prima che fosse completata.

Intanto i mesi trascorrevano ed altri brani erano sorti nel frattempo… avevo accennato ad Amos di questa ispirazione, ma ancora non c’era nient’altro che questa.

L’inverno era appena entrato da poco, quel giorno mi sentivo un po’ stanca e quindi decisi di andare a riposare un paio d’ore dopo pranzo ed è stato proprio in quel momento che mi è venuto in mente un altro motivo con delle parole, quindi mi alzai, mi misi alla tastiera e provai a suonarlo.

Ma cosa fare a questo punto?

Avevo un ritornello, ma mancava tutto il resto della canzone… quindi fu a quel punto che mi ricordai di quel motivetto che avevo registrato la scorsa estate e provai a fondere i pezzi e, con mio stupore, mi resi conto che si incastravano alla perfezione, sia come melodia, sia come testo.

Fu così che iniziai a scrivere il resto delle parole.

Questa volta la protagonista della canzone ero io, ma dovevo capire dove far entrare la parte cantata di Amos, quindi alla fine mi venne un’idea, cioè di introdurre una parte leggermente rappata. Per Amos era una nuova sfida, ma alla fine l’importante è sperimentare e crescere sempre, quindi accettò di interpretare questa parte.

Devo ammettere che questa canzone in principio aveva un altro titolo ed un altro testo, ma a parer mio era troppo struggente, mi prendeva davvero troppo emotivamente e quindi, quasi poco prima di depositare il brano in SIAE, decisi di cambiare il titolo (anche se di poco) e qualche parola del testo (tranne la parte iniziale che è rimasta identica all’originale e la parte del RAP che ha scritto interamente Amos), così da smorzare un po’ il tema.

Ma di cosa parla questa canzone?

Il brano inizia con la descrizione dell’emozione che prova una donna guardando un uomo, del qual non si stanca mai di osservarlo, quasi volesse accarezzare con lo sguardo i suoi lineamenti, quei lineamenti “proibiti” che tanto ama… non si stanca mai di scrutare il suo cuore attraverso quegli occhi così sinceri e profondi come è lui.

Qui ho usato il termine “scrutare” per indicare la delicatezza con la quale cerca di avvicinarsi al cuore ferito del suo amato, senza mai essere troppo invadente ed entra così… quasi in punta di piedi.

È il grido silenzioso di una donna che ama perdutamente un uomo che non la corrisponde, anche se pensa (e spera) che quando lui si ritrova da solo in fondo un po’ la pensa, ma per paura di farsi coinvolgere in un sentimento che lui non vuole provare, l’allontana (e si allontana) ogni giorno di più da quell’amore così puro, vero ed autentico.

Allora lei, affranta nel cuore e lacerata fin dentro l’anima da questo immenso dolore, vorrebbe odiarlo con tutta se stessa, così da soffocare quel sentimento che la tormenta… ed è come se dicesse:

Ti odio perché ho bisogno di te, ma tu non hai bisogno di me…
Ti odio perché non posso vivere senza di te e non permetterò che tu viva senza di me…

Amo vederti sorridere, ma odio non essere io la tua felicità…
E mi ODIO perché non riesco ad odiarti…

Allora spera che lui abbia almeno un po’ di paura di perderla, perché a volte le cose si capiscono solo quando non si hanno più… lei non vuole scomparire dalla sua vita, ma confida che questa paura gli faccia capire quanto è grande quell’amore che potrebbe ricevere, ma che lui rifiuta senza alcun minimo ripensamento; anche se volesse mollare e tante volte dice a se stessa che l’unica soluzione per non soffrire è smettere di amarlo, in realtà si accorge che più reprime questo sentimento e più lo fa crescere, perché non si può trattenere un sentimento così grande e non riesce a frenare il fuoco di quella passione che l’avvolge, perché lui le ha rubato il cuore e tutti i suoi sogni, quei sogni che in fondo ai quali entrambi anelano e va all’estenuante ricerca della forza per andare avanti e per fargli capire che il suo unico desiderio è trascorrere il resto della vita al suo fianco, per questo vorrebbe afferrare il destino e cambiare gli eventi della vita, ma anche se non sa come potrà fare, l’unico modo per andare avanti è sperare che un giorno riuscirà a cambiare quella realtà tanto amara, facendo finalmente breccia nel cuore di quell’uomo apparentemente così freddo, duro e cinico verso se stesso, perché rifiuta quell’amore, forse per paura di soffrire ed innalza delle barriere nel suo cuore convincendosi che da soli si sta bene, anche se in fondo sa bene che non è così, ma preferisce rimanere un’anima solitaria che vaga nel buio dell’abisso della sua fragilità.

Vorrebbe odiarlo, allontanarlo, dimenticarlo, ma non si rassegna a questo triste destino e preferisce morire lottando nella speranza di iniziare finalmente a VIVERE, che rinunciare e sopravvivere giorno dopo giorno con l’incolmabile vuoto lasciatogli fino alla fine della sua vita».

Miriam Scalici

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«Intanto tengo a precisare che quando Miriam mi ha passato questa canzone, composta da lei nelle sue parti della melodia e dell’arrangiamento, per me è stata una sorpresa scoprire che era prevista un’interpretazione RAP. Mi sono divertito a cantarla e a parer mio questa è stata una particolarità che rende questa canzone originale e per niente banale. In un solo minuto di registrazione ho cercato di concentrare tutte le mie energie, così da trasferire al meglio le emozioni del contesto trattato».

Amos Titone

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